Roma, 23/03/2012

Prospetto sul numero di Corsi di Studio nelle Facoltà di Scienze in Italia

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Nota a commento della tabella sotto ripartata.   

Da tre anni accademici seguiamo come varia il numero di Corsi di Studio (Lauree Triennali e Lauree Magistrali) offerte in ambito scientifico dalle Facoltà di Scienze d’Italia a seguito delle regole imposte nella definizione dell’Offerta Formativa degli Atenei. Si assiste ad una tendenza costante alla riduzione dei Corsi di Studio a causa della contrazione in atto del numero dei docenti per i pensionamenti e il blocco del turn over e per l’applicazione dei cosiddetti requisiti minimi di docenza. Il quadro comincia a farsi preoccupante nelle discipline scientifiche.

I corsi soppressi non sono necessariamente i corsi inutili della nota polemica, che producono laureati non sufficientemente preparati o garantiscono lauree facili  in settori in cui vi è un eccesso di laureati non utilizzabili nel lavoro: si tratta spesso di corsi di laurea di prestigio e tradizione in materie fondamentali (matematica, fisica, informatica, chimica, geologia, scienze biologiche, scienze naturali, scienze dei materiali) con  un corpo docente con distribuzione in età che copre anche i valori più elevati e in cui non si è fatto negli ultimi un reclutamento scriteriato di docenti, anche non adeguatamente qualificati, sulla base delle conclamate esigenze didattiche legate al numero di studenti.

Questo pone a rischio i corsi di studio impegnativi di carattere scientifico che vengono soppressi non sulla base della qualità ma dei numeri di docenti presenti  (peraltro non sempre necessari in corsi che non sono frequentati da numeri esorbitanti di studenti). Occorrerebbe che la valutazione dei corsi di studio venisse condotta sulla base dei suoi contenuti, della rilevanza che un profilo formativo ha sulle possibilità di sviluppo del paese e della  capacità di produrre laureati di successo nel lavoro e nelle carriere.

Segue tabella: