Roma, 17/10/2019

Documento dell’Università Federico II sul Regionalismo Differenziato.

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Nell’ultima assemblea della Conferenza il prof. Merola, direttore del Dipartimento di Fisica “Ettore Pancini” dell’Università di Napoli “Federico II” ha illustrato il documento

 

“CONTRO QUESTO REGIONALISMO DIFFERENZIATO PER UN SISTEMA UNIVERSITARIO EQUO ED EFFICIENTE”

 

elaborato e sottoscritto da tutti i Direttori di Dipartimento e i Presidenti delle Scuole dell’ateneo napoletano. Il documento segnala la preoccupazione per la politica intrapresa da alcune regioni settentrionali volta ad ottenere “forme e condizioni di particolare autonomia”, intraprendendo un percorso che prevede un massiccio trasferimento di competenze dallo Stato alle Regioni con relativo drenaggio verso queste regioni delle risorse provenienti dalla fiscalità generale. La “giustificazione” di tanto è “trattenere” in ciascuna Regione la ricchezza in essa prodotta.

Il documento prende le distanze da questo comportamento ricordando come la disciplina costituzionale delle autonomie, in ispecie delle Regioni, è intesa alla composizione della frattura Nord-Sud, fattore storico di debolezza del sistema economico e del tessuto civile in Italia.

Preoccupante è che queste misure di “differenziazione” riguardano anche il sistema universitario (e dell’istruzione in genere), la ricerca scientifica e la sanità, con il rischio d’indebolimento della scuola nelle Regioni del Mezzogiorno.

Per tali ragioni, l’Ateneo Federico II ha istituito presso il Dipartimento di Giurisprudenza l’“Osservatorio sul regionalismo differenziato”, il cui obiettivo è rendere disponibile un contributo critico, scientificamente fondato, delle Università sulla tematica del regionalismo differenziato e del residuo fiscale.

L’assemblea ha condiviso i contenuti e la preoccupazione esternata nel documento, sottolineando come alcuni aspetti, tra cui anche quello del trasferimento degli studenti ad altre sedi per il conseguimento della laurea magistrale, sono sentiti non solo dagli atenei del centro sud, ma anche dai piccoli atenei del nord che vedono i propri studenti migrare verso atenei più grossi che possono garantire un’offerta formativa più ampia.

L’assemblea ha invitato il prof. Merola a tenere informata ConScienze di eventuali nuove iniziative sul tema.